Project Info
Architetto: Bureau – Daniel Zamarbide
Progetto: BBB
Luogo: Lisbona, Portogallo
Area: 45 m²
Anno: 2020
Categoria: Bar, Ristorante
Immagini © Dylan Perrenoud
Una delle sfide tipiche di ogni progetto architettonico è quella di affrontare un sito vincolato. Quando ci si trova di fronte a uno spazio particolare, difficile da gestire, bisogna ascoltare non una sola campana, ma molti più pareri per poterlo realizzare. Alcune di queste sono razionali e necessitano di un pensiero funzionale che risolva i problemi, ma altre hanno bisogno di approcci emotivi, giocando con i sensi e l’immaginazione, al fine di trasformare la belva in bellezza.
Il design razionale e i “trucchi” architettonici si evolvono con il tempo e l’esperienza. L’uso degli specchi, l’uso di linee curve per espandere la sensazione dello spazio, il gioco della prospettiva, i colori che innescano la percezione sono elementi che un po’ tutti conoscono, come parte del proprio bagaglio progettuale. Questi strumenti non sono da scartare. Sono importanti e devono essere messi in pratica in modo rigoroso e preciso.
Bisogna instaurare un intenso dialogo con la città e i suoi abitanti. In questo caso, la vetrina espositiva interferisce con il marciapiede, con la sua attività e con la vita, innescando o provocando interazioni spontanee e pianificate. Altri aspetti
del progetto sono un po’ più sfumati ma altrettanto importanti e aiutano il progetto ad acquisire quella che definirei una precisa identità culturale.
In BBB, ad esempio, con l’esistenza degli archi e la suddivisione di due spazi differenziati, è stata presentata nel 1976 la famosa mostra di Vito Acconci New York al PS1 Where We Are Now (Who Are We Anyway). In essa c’era questo assurdo tavolo alto, posto proprio all’altezza della finestra. Il tavolo scivola letteralmente attraverso la finestra creando una sorta di trampolino suicida. La scala e l’uso di questo oggetto domestico vengono così trasformati e in qualche modo ribaltati, unificando in modo piuttosto strano l’esterno e l’interno con una continuità fluida.
Materiali e atmosfera generale sono emersi allo stesso modo, da una trasposizione di un bellissimo interno realizzato da Jorn Utzon, anch’esso un progetto che è stato completato nel 1976. Il semplice uso di elementi prefabbricati in cemento armato e il modo in cui giocano con la luce naturale e artificiale hanno avuto un’eco diretto all’interno del BBB. A questo si è aggiunto un design su misura con una serie di semplici sgabelli adattati alle tre altezze del tavolo: Sedute asiatiche basse, elementi standard occidentali e sgabelli alti.
Questi spazi piuttosto complessi e piccoli richiedono una combinazione di due concezioni che si intrecciano tra loro: un certo know-how nella gestione dello spazio e un richiamo poetico e culturale all’immaginazione.
Testi © www.bureau.ac