Adalberto Libera, Curzio Malparte | Casa Malaparte

by Jean Jacques Colangelo
Info Progetto

Architetto: Adalberto Libera
Cliente: Curzio Malaparte
Progetto: Casa Malaparte
Luogo: Capri, Italia
Anno: 1942
Categoria: Villa, Architettura Razionalista
Immagini © Andrea Jemolo, Francois Halard

“Il tema della “mediterraneità” pervase gli anni trenta e assunse numerosi e assai differenti caratteri politici e forme architettoniche. Alcuni razionalisti italiani e le loro controparti più tradizionaliste, si indirizzarono alla questione delle costanti mediterranee” all’interno del contesto di un disegno imperialista sul Mediterraneo stesso.”

“Uno degli edifici che riuscì con maggior successo a distillare antiche memorie marittime fu però concepito molto al di fuori di questi calcoli nazionalisti. Quest’opera era la Casa Malaparte sull’isola di Capri, appollaiata su un promontorio roccioso a strapiombo sul Mar Tirreno, progettata da Adalberto Libera in collaborazione con il suo committente Curzio Malaparte tra il 1938 e il 1942.”

“La casa era di forma allungata e rastremata e di color rossastro; una scalinata a forma di cuneo che conduceva alla terrazza sul tetto era perfettamente integrata nella forma complessiva. Casa Malaparte era raggiungibile per mezzo di un percorso tortuoso di scalini tagliati nelle acute increspature della roccia. La lieve distorsione delle linee orizzontali e verticali, così come il bianco elemento curvo sulla terrazza (evocatore di una vela), dirigevano da una parte lo sguardo verso un indistinto infinito, dall’altra trascinavano la linea dell’orizzonte nella composizione.”

“Casa Malaparte suggeriva come un edificio potesse essere trattato come un accento geometrico, focalizzando le linee di forza in un paesaggio dilatato. Le viste degli interni erano studiate per offrire rapide occhiate su rocce e onde a media distanza, oppure inquadrature ravvicinate di dettagli geologici. Malaparte, scrittore ed esteta allontanatosi dal regime fascista e da esso imprigionato, non desiderava altro che un ritiro spirituale.”

“La sua casa non era priva di aspetti metafisici, perfino surreali, e furono questi a spingere l’eredità del razionalismo italiano vero una inusuale intensità. Casa Malaparte evoca contemporaneamente una scalinata rituale, un’ara cerimoniale, una nave e una scogliera rocciosa, ma la sua sottile astrazione resisteva a ogni lettura semplicistica e ne rafforzava la misteriosa presenza come forma dinamica dalla scala ambigua messa in rapporto con l’ambiente circostante.”

“Sebbene nella Casa Malaparte non apparissero allusioni dirette alla classicità, la pianta era una sorta di compendio della casa pompeiana, mentre i rossi e la terrazza, priva di muro protettivo e aperta verso il cielo, evocavano una rovina antica sospesa sul mare.”

Testi © William. J. R. Curtis. L’Architettura Moderna dal 1900. p 378 – 379. Phaidon, 1996.

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