Info Progetto
Architetto: Ludwig Godefroy
Progetto: Casa Merida
Luogo: Mérida, Messico
Area: 250 m²
Anno: 2018
Categoria: Casa Unifamiliare
Immagini © Rory Gardiner
Casa Merida è un progetto di casa unifamiliare situato nel centro storico di Mérida, a pochi isolati dalla sua piazza principale, nella zona coloniale. Mérida è la capitale dello Yucatán, ma anche la capitale della cultura maya.
Merida è una città dove la vita senza aria condizionata è quasi impossibile, e dove è diventato comune usarla 24 ore al giorno. Come possiamo fare un passo indietro da questo intenso uso di aria condizionata che Mérida sta facendo oggi? E quali potrebbero essere le possibilità che l’architettura ci sta offrendo? Con questo obiettivo in mente e con uno sguardo al passato, ci siamo posti la seguente domanda: come è possibile costruire un’architettura che rifletta l’identità Yucatán, per far sì che questa casa appartenga al suo territorio? In altre parole, come può questa casa essere maya?
Il progetto Casa Merida esplora la relazione tra architettura contemporanea e tradizionale, entrambe collegate attraverso un uso molto semplice dei riferimenti vernacolari. Quando si entra per la prima volta sul posto, colpisce la proporzione unica del progetto, che è un rettangolo di 80 metri di lunghezza X 8 metri di larghezza, che somiglia a una grande corsia. Ecco l’unica e sola idea del progetto: preservare questa prospettiva di 80 metri, come una linea retta che attraversa l’intero appezzamento dalla porta d’ingresso fino al punto di fine, dove si trova la piscina; inoltre reintrodurre il tradizionale concetto di raffreddamento del flusso d’aria come punto di partenza. Questa lunga prospettiva non era solo legata alla circolazione dell’aria, ma faceva riferimento anche alla cultura e all’architettura antica Maya, e più precisamente alla Mayan « Sacbé », letteralmente il percorso bianco, ovvero vie di pietra ricoperte di stucco calcareo bianco.
Con il suo flusso d’aria, Casa Merida è tornata ad un principio originale ed elementare dell’architettura yucateca vernacolare, la ventilazione naturale incrociata, che ha poi portato il progetto ad una seconda domanda: come è possibile raggiungere la migliore autosufficienza nel bel mezzo di una città, senza essere così dipendente dalle moderne tecnologie, per cercare di essere più responsabili in merito alla gestione dei rifiuti energetici del luogo? Questa preoccupazione ha portato il progetto verso l’idea di scollegare la casa dalla città per ottenere un migliore controllo su di essa, creando fondamentalmente una sorta di situazione di campagna isolata nel mezzo di un contesto urbano. Per scollegare fisicamente Casa Mérida dalla città, il layout è stato modificato, scambiando l’area sociale con l’area del cortile; posizionando il soggiorno, la cucina e la piscina alla fine del terreno, che è la zona più tranquilla dove non arrivano i rumori della strada; portando il funzionale cortile davanti, usandolo come cuscinetto sulla città.
Per disconnettersi a livello tipologico.
Oltre alla scambio tra fronte e retro, la disposizione generale della casa è organizzata secondo un ritmo regolare di area edificata positiva e area vuota negativa, per generare sempre spazi vuoti su entrambi i lati della costruzione, facendo partecipare attivamente i giardini nell’economia costruttiva invece di essere solo ornamentali. Gli spazi esterni si sono integrati come parte dello spazio interno, annullando il classico confine tra dentro e fuori, aumentando la profondità visiva per creare una sensazione di ampiezza più generosa dei volumi. Casa Merida sta invertendo lo schema classico della casa con il suo giardino, per creare un singolare giardino abitabile con la sua casa.
Per riconnettersi culturalmente.
Il progetto è disposto a sbarazzarsi del superfluo: nessuna finitura e nessuna decorazione, per preservare solo la parte strutturale e i materiali semplici. Le pareti di pietra Maya sono state costruite in maniera tradizionale coprendo i giunti con le schegge di pietra, tipica dello Yucatán usata nelle piramidi antiche Maya e nei templi. Il cemento grezzo è stato utilizzato anche per i pavimenti e le pareti, sicuramente industriali ma ancora prodotti localmente a Mérida.
Infine, per controllare l’atmosfera luminosa, sono state progettate enormi finestre e porte in legno. La costruzione sta raggiungendo un 90% realizzato in loco, con materiali locali e costruiti esclusivamente da muratori e falegnami yucateci, una sorta di moderna reinterpretazione di ciò che potrebbe significare architettura vernacolare. Realizzata con materiali massicci che non richiedono particolari trattamenti o manutenzione, accettando l’invecchiamento e il tempo come parte del processo architettonico, la casa è stata concettualizzata per finire un giorno ricoperta da un nuovo strato di materialità: uno strato di patina.
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