Covo Interiores | The House of Grandfather Martinho

by Jean Jacques Colangelo
Info Progetto

Architetto: Covo Interiores
Progetto: The House of Granfather Martinho
Luogo: Touro, Portogallo
Area: 230 m²
Anno: 2019
Categoria: Casa
Immagini © João Morgado

La casa, costruita nel 1940, quando nonno Martinho tornò dal Brasile, ha accolto una nuova famiglia: il nuovo proprietario è un interior designer che torna dalla città al suo piccolo villaggio TOURO, nell’entroterra del Portogallo. Situato a 800 metri di altitudine, il villaggio ha un migliaio di residenti. Nel borgo, in un piccolo vicolo, si trova la casa di nonno Martinho, due edifici adiacenti con annesso, costruito in pietra. Il fiume, il Covo, il luogo e i suoi dintorni si possono comprendere meglio grazie alla casa del nonno, la nostra prima opera. La Casa del Nonno Martinho rappresenta tutto ciò in cui crediamo, la vita, l’individualità all’interno del villaggio.

È stata anche una sfida. Abbiamo unito le varie arti, le molte conoscenze, combinando le opere in armonia. Muratore, falegname e idraulico. Costruttore, pittore ed elettricista. Tutti sotto la guida dell’interior design, con compiti distinti ma uniti dallo stesso obiettivo: consentire una vita confortevole a una famiglia con due adulti e due bambini. La Casa del nonno Martinho è stata recuperata rispettando il luogo e i materiali. Due piani in granito, con finestre che si aprono sulla strada e sulle montagne, due stanze che prevedono il futuro, i polli che corrono attraverso i cortili. Una casa piena di ricordi e curiosità, piena di futuro e modernità.

Il blocco principale, costituito dalla casa dove viveva il nonno, accoglie lo spazio abitativo, diviso in due piani di 55m2 ciascuno. Il piano terra, un tempo luogo per gli animali, ha lasciato il posto al soggiorno e alla cucina, divisi da uno spazio centrale in legno di quercia, che ospita la scala e i servizi igienici. Il piano superiore lascia il posto a due camere con i loro servizi igienici. L’edificio contiguo, dove il nonno teneva i cereali e il vino, è stato trasformato in un piccolo studio, consentendo al proprietario, che è un designer, di sviluppare il proprio lavoro. L’esterno è stato conservato al massimo, rispettando l’origine e la memoria dell’ambiente circostante.

Gli spessi muri di pietra sono intervallati da sottili finestre di colore bianco, che rivelano l’interno e conferiscono leggerezza ed equilibrio. La griglia del portico in ferro battuto è stata restaurata. Il telaio del tetto è stato rinnovato sfruttando la struttura originale in legno di castagno e le tegole marsigliesi sono state sostituite. All’interno, i colori chiari e il linguaggio minimalista contribuiscono a massimizzare i contrasti e ripuliscono visivamente lo spazio che è già abbastanza ridotto. Le decorazioni con colori neutri e note di color muschio, sono un riferimento alla natura circostante e ai valori in cui crediamo.

Accanto alla casa, una dependance ospita il garage e le aree tecniche. Qui l’intenzione era quella di conservarne l’essenza storica, ma con una nota contemporanea sotto forma di copertura rovesciata, che dà vita ad un terrazzo che guarda la catena montuosa del Nave. Il dettaglio dello spazio illuminato, che separa la muratura in pietra dalla copertura piatta, gli conferisce un tocco moderno sorprendente.

Abbiamo mantenuto l’aspetto tradizionale, ispirato alle generazioni precedenti, coniugandolo con il comfort della vita moderna, rinnovando lo spazio e mantenendo il ricordo. Funzionalizzato lo spazio, la casa mantiene il suo carattere originale, con nuove soluzioni in vecchi principi. Pavimento in cemento, ampie pareti, granito e soprattutto tanta luce. Una casa affacciata sulla strada, integrata con le case circostanti, e inserita, armoniosamente, nella geografia del luogo.

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