Info Progetto
Architetto: Tiago do Vale Arquitectos
Progetto: Chalet dei Tre Angoli
Luogo: Braga, Portogallo
Area: 165 m²
Anno: 2013
Categoria: Abitazione, Studio, Ristrutturazione
Immagini © João Morgado
Lo “Chalet dei Tre Angoli” è un edificio molto particolare, che documenta la storia di Braga, combinando l’architettura tipica portoghese di diciotto secoli e il design urbano con un’inattesa influenza alpina, portata da un’onda d ricchi portoghesi che tornano dalla seconda rivoluzione industriale del Brasile e alimentata da imprenditori dell’Europa centrale.
Concepito come un annesso al servizio del palazzo al suo fianco e situato nel cuore delle mura romane di Braga, questo è un edificio particolarmente soleggiato con due prospetti, uno di fronte alla strada a Ovest e l’altro di fronte a una deliziosa, piazza all’interno del blocco est. L’edificio gode di luce naturale per tutto il giorno.
L’identità dell’edificio era andata perduta in 120 anni da piccoli interventi non qualificati, frammentandola e chiudendola alla strada e alla luce.
La sua facciata è stata nel tempo adulterata: le moderne cornici in alluminio e le casse ombreggianti esterne hanno cambiato la stereotomia delle aperture, le dimensioni e i dettagli dell’edificio hanno distrutto la sua originalità.
Quindi, l’obiettivo di questo progetto era di chiarire gli spazi e le funzioni dell’edificio, riportandolo alla sua immagine originale, alle tecniche costruttive e al programma (principalmente abitativo), rendendolo allo stesso tempo adatto ad uno stile di vita contemporaneo, restituendolo alla città e potenzialmente costituendo un modello per futuri progetti di riabilitazione nel quartiere.
La facciata è stata riportata alla sua gloria originale, ripristinando la forma delle finestre originali in legno e conservando la cornice deliziosamente decorata.
L’interno ha recuperato l’originale distribuzione spaziale e funzionale, cosi come le strutture in legno del pavimento e del soffitto. Mentre è stato introdotto il marmo portoghese Estremoz sulle aree umide e al piano terra.
Il programma richiedeva la coabitazione di uno studio di lavoro e un programma abitazionale.
Un dislivello di 1,5 m tra la strada e la piazza interna del blocco consentiva di posizionare l’area di lavoro al piano terra, ruotandola verso ovest e collegandola alla strada. Questa facciata è colpita dalla luce nel pomeriggio.
Il programma domestico è collegato direttamente con la piccola piazza interna.
La piazza interna è punteggiata da numerosi alberi di arancio: questi forniscono una deliziosa ombra durante i mesi più caldi e circondano di bellezza l’abitazione durante il susseguirsi delle stagioni.
Data la ridotta area dell’edificio, è stata seguita una strategia di gerarchizzazione degli spazi piano per piano.
La geometria della scala si armonizza in modo efficiente in relazione agli spazi, consentendo alla luce naturale di filtrare dai livelli superiori.
Il primo piano è stato riservato per il programma sociale della casa. La scala ha permesso di definire i perimetri della cucina e del soggiorno, creando un piano aperto con luce naturale. La luce entra dalla cucina al mattino, dal lucernario delle scale e dal soggiorno nel pomeriggio.
Salendo l’ultima stretta rampa di scale raggiungiamo la zona notte dove il protagonista è il soffitto; la sua struttura è stata mantenuta in vista, anche se dipinta di bianco. Dall’altro lato della scala c’è una stanza dei vestiti, sostenuta da un bagno.
Il colore bianco è ripetuto metodicamente su pareti, soffitti, cornici e marmo. La stanza dei vestiti è la sorpresa nella parte superiore dell’edificio. Sia il pavimento che la struttura del tetto appaiono nei loro colori naturali, circondati da porte degli armadi costruiti nello stesso materiale. Si legge come una piccola scatola di legno, un contrappunto alla scatola bianca della casa e alla scatola di marmo del bagno.
Testi © www.tiagodovale.com