Bureau – Daniel Zamarbide, Leopold Banchini | Dodged House

by Jean Jacques Colangelo
Info Progetto

Architetto: Bureau – Daniel Zamarbide, Leopold Banchini
Progetto: Dodged House
Luogo: Lisbona, Portogallo
Area: 94 m²
Anno: 2019
Categoria: Abitazione, Ristrutturazione
Immagini © Dylan Perrenoud

La crisi che ha colpito il Portogallo dieci anni fa ha prodotto un’incredibile numero di spazi abbandonati. Le due città principali, Porto e Lisbona, hanno offerto un paesaggio di rovine e di edifici chiusi che ha affascinato una comunità internazionale in cerca di un romanticismo latino. Da allora le due città hanno agito e reagito per rinnovare i loro centri storici e una buona quantità di queste case abbandonate sono state rinnovate con una qualità innegabile, probabilmente grazie all’approccio sensibile e colto degli architetti portoghesi. Questo paesaggio di edifici chiusi era caratterizzato da numerose facciate opache, che nascondevano gli interni come se la vita di quegli edifici fosse scomparsa o fosse in uno stato di congelamento, in attesa di tempi migliori per riaprire le finestre e far entrare il sole. Strade senza finestre, facce senza occhi. 

Questa particolare situazione si è evoluta a Lisbona ad un ritmo più rapido. La ricostruzione del centro ha favorito un’aggressiva economia di airbnb, ricreando un fenomeno ben noto che altre città in Europa hanno già attraversato. Air Bed & Breakfast produce anche un’Air Economy con implicazioni e conseguenze che emergeranno con il tempo. L’impatto di questo mercato sulla sfera dell’architettura è interessante. Le ristrutturazioni hanno tutte una firma simile, sono interventi qualitativi ma molto commerciabili e instagrammabili, che sembra essere l’indicatore più importante di un’architettura di successo in questo contesto.

Duecento anni fa, all’inizio del diciannovesimo secolo, un architetto in cerca di un clima più sano ha guidato dalla fredda Chicago alla California per iniziare il suo lavoro a San Diego. Era stato disegnatore nell’ufficio più influente del tempo, il Sullivan’s, e aveva lavorato sotto la direzione del team di Frank Lloyd Wright per l’ormai storico iconico edificio Transport. Irving Gill iniziò quindi una sorprendente carriera creativa come inventore e modesto avanguardista. La storia è interessante se confrontata con la portata dei media tra questi due momenti della storia. L’immediatezza odierna delle azioni-immagini che caratterizza i nuovi interni portoghesi è difficilmente paragonabile al tempo di Gill. La sua architettura ha dovuto aspettare Esther Mccoy e il suo “Five California Architects” (1960) per essere riconosciuta e celebrata. Fu proprio Reyner Banham, qualche anno dopo, a mostrare questo lavoro al pubblico internazionale nel suo libro “Los Angeles: The Architecture of Four Ecologies” (1971). Nonostante questo successo tardivo, la distruzione di una delle sue opere principali, The Dodge House, non poteva essere evitata, anche malgrado la forte campagna che Esther Mccoy ha portato avanti per salvare questa icona storica dell’architettura californiana.

La Dodged House di Lisbona è un doppio omaggio. Da un lato all’architettura di Irving Gill. La particolare modernità alla base del suo lavoro sembra rispecchiare perfettamente il contesto portoghese (allo stesso modo in cui l’architettura di Gill è stata concepita per svilupparsi dalle Missioni in California). D’altra parte, come specchio del tempo in cui la casa Dodged è stata progettata e costruita, ha preferito tenere gli occhi chiusi e la facciata opaca e ha scommesso su caratteristiche meno commerciabili, rifiutando l’efficienza di utilizzo del terreno. All’interno di una spazio piuttosto piccolo (circa 40 m2 al piano terra, 94 m2 in totale) la casa Dodged ha privilegiato una sezione forte e un vuoto contemplativo, proponendo una diversità di spazi interni-esterni che si estendono in cortile.

Evidentemente il progetto risponde anche ad una complessità di esigenze funzionali che ha trasformato la casa in una “machine à habiter”, riproponendo, volutamente e fortemente, la storia del modernismo e delle sue tipologie abitabili. In conclusione, la casa Dodged è un progetto abbastanza semplice e leggibile. Sebbene la sua iscrizione nel tessuto urbano e nel contesto storico possa essere complessa, è comunque abbastanza semplice il suo modo di occupare lo spazio e distribuire il progetto. Come indica il nome, la casa Dodged tenta di eludere, per ingannare, lo stato reale di una certa architettura a Lisbona.

ALTRO

Team: Carine Pimenta, Joana Duarte, Miguel Gomes

Testi © www.bureau.ac, www.leopoldbanchini.com

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